Continua, con il guest post di questa settimana, il racconto delle sale del Museo Archeologico di Firenze realizzato dai ragazzi della Scuola Primaria N. Parenti di Populonia Stazione (LI). A condurci nella visita, questa volta, saranno gli alunni della classe V, che, come delle vere guide, ci parleranno di un oggetto incredibile: “La Chimera d’Arezzo”.
Buona lettura! (qui la prima parte)
LA CHIMERA
Se avrete la fortuna di visitare Firenze, il capoluogo della Toscana, non perdetevi l’opportunità di ammirare la Chimera. E’ una statua di bronzo alta 80 cm che rappresenta un animale mitologico greco formato da:
- la testa e il corpo di leone
- una testa di capra attaccata al corpo
- la coda di serpente…attenzione, è finta!
LA SUA STORIA
Il 15 Novembre 1553 fu ritrovata ad Arezzo mentre venivano costruite le mura della città. Era così bella che fu subito trasportata a Palazzo Vecchio a Firenze. La notizia si sparse velocemente in tutta Europa e molti viaggiatori la visitarono, disegnandola spesso nei loro quaderni di viaggio.
Nel 1718 la Chimera “fece la valigia” e si trasferì agli Uffizi per volere della famiglia de’ Medici. Nel 1879 “fece nuovamente la valigia” e si spostò definitivamente al Palazzo della Crocetta, l’odierna sede del Museo Archeologico.
MITOLOGICAMENTE PARLANDO
La Chimera è un animale fantastico e pericoloso il cui divertimento era percorrere grandi terreni spaventando le persone e mangiando gli animali che incontrava. Chimaira, che in greco significa capra, era figlia di Tifone, un gigante con cento teste, e di Echidna, donna con il corpo di serpente. La bestia venne uccisa da Bellerofonte, il quale riuscì a sconfiggerla cavalcando Pegaso, il cavallo alato.
I NOSTRI CONSIGLI
Nella stanza al piano I, sala XIV, c’è una panchina per sedersi e osservare l’impressionante mostro: la Chimera. Vi colpiranno i muscoli in tensione scolpiti, le vene e i tendini pronti all’attacco. Dal collo della capra sgorga il sangue dell’animale ferito gravemente. Sul dorso e sulla criniera spuntano mazzetti di pelo che sembrano tante fiammelle. La coda di serpente morde il corno, chissà perché?
Ora non vi resta altro che andare a vederla!!
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