La grande avventura del genere umano è iniziata con un viaggio.
E anche se molti stentano a crederci, questo viaggio è cominciato da quello che oggi consideriamo il continente più povero del mondo: l’Africa. Siamo, se così si può dire, tutti figli e figlie della terra africana. È qui che, all’incirca 2,5 milioni di anni fa, ha avuto origine il genere Homo, quello a cui apparteniamo, ed è sempre in Africa che nel corso di due milioni di anni si sono evolute diverse specie di homines, fino a quando solo una di esse, l’Homo sapiens, è sopravvissuta soppiantando tutte le altre.
Ed è così, che a partire da 200.000 anni fa, i sapiens hanno pian piano lasciato la punta dell’Africa, dove fino a quel momento avevano vissuto, spostandosi prima verso le terre più a nord e poi solcando i mari, fino ad arrivare ad occupare tutte le altre terre emerse. Questo vuol dire che se per assurdo riuscissimo a ricostruire il nostro albero genealogico, fino a risalire a migliaia e più di anni fa, troveremmo di sicuro all’origine un avo africano.
Ma che cosa è poi accaduto dopo quel viaggio? Le conseguenze straordinarie della migrazione dall’Africa dei sapiens e della loro capillare distribuzione in ogni parte del mondo sono efficacemente illustrate nel bel libro di divulgazione, pubblicato da Editoriale Scienza, dal titolo Noi Umani. Storie, meraviglie e invenzioni delle antiche civiltà, di Jonny Marx e Charlie Davis.
Un libro che è un tributo alla genialità, inventiva, testardaggine ed estro dei sapiens che, stanziandosi nei diversi continenti, hanno dato vita alle grandi civiltà del passato, che spesso sono durate millenni.
A cominciare da circa 50.000 anni fa, infatti, noi umani ci siamo dedicati a una grande varietà di attività culturali. Abbiamo sviluppato migliaia di lingue; abbiamo fondato religioni, inventato storie da tramandare di generazione in generazione; abbiamo imparato a costruire palazzi e città; abbiamo scalato montagne, attraversato deserti e conquistato i poli; abbiamo inventato mezzi di trasporto e medicine; abbiamo scritto canzoni, ideato strumenti musicali, abbiamo dipinto e scolpito; abbiamo eretto monumenti e sviluppato culture che fioriscono ancora oggi.
Dopo una parte iniziale, in cui appunto viene precisata la distinzione tra specie e genere, illustrati i principali generi di “homo” sinora conosciuti e spiegate le possibili ragioni che hanno portato alla sopravvivenza dei sapiens e dunque all’inizio della loro migrazione, il volume è articolato in sei sezioni ciascuna delle quali è dedicata ad un continente e di ciascuno di esso vengono presentate le principali civiltà note e le invenzioni o scoperte o tecnologie, che ad esse sono indissolubilmente connesse.
Si comincia, ça va sans dire, con l’Africa. Non solo perché è qui che tutto è cominciato ed è da qui che la nostra specie – che entro i confini africani era rimasta confinata per circa 100.000 anni – si è poi spostata verso il Medio Oriente, ma anche perché nelle terre bagnate dal Nilo fiorirono le più antiche e sofisticate civiltà che si conoscano: i Nubiani, gli Egizi, i Fenici. E chissà quante altre città, sepolte sotto le sabbie del deserto, attendono soltanto di essere scoperte!
Il viaggio poi prosegue verso l’Oceania, l’Asia, l’Europa e infine le Americhe. Il dato interessante è che, al di là delle invenzioni o colossali architetture che tutti conosciamo a proposito delle civiltà fiorite nei vari continenti (le piramidi egizie, le statue Moai sull’isola di Pasqua, la scrittura sumerica, i palazzi minoici, le strade romane, le navi vichinghe, ecc.), sfogliando le pagine del libro e inoltrandosi nella conoscenza dei vari popoli, si scoprono dettagli e curiosità poco note.
Sapevate ad, esempio, che in un frammento di papiro egiziano del VI sec. a.C., ritrovato per caso in una sala del museo di Vienna, è contenuta la ricetta di uno dei primi dentifrici della storia? O che i Persiani, nel 400 a.C., costruirono il primo frigorifero (yakhchal, “ghiacciaia”)? O ancora, che gli inventori degli occhiali furono probabilmente i Vichinghi?
Stupisce e fa riflettere la grande quantità di invenzioni e risultati raggiunti in moltissimi ambiti – religioso, culturale, artistico, architettonico, scientifico, letterario – dal genere umano nel corso dei millenni. In primo luogo perché ci si rende davvero conto di quanto geniale sia da sempre la mente umana, e quanto la necessità di migliorare il proprio stile di vita abbia portato gli uomini a utilizzare le risorse a loro disposizione nel modo più proficuo e vantaggioso possibile. In secondo luogo, perché analizzare il passato e il percorso evolutivo del genere umano consente di capire meglio i fenomeni che riguardano il presente. Mentre l’evoluzione tecnologia rapidamente avanza, la nostra società attraversa oggi una fase critica e rischia il punto di non ritorno. Abbiamo sfruttato il pianeta e le sue risorse molto più del dovuto e adesso la natura ci si sta ritorcendo contro.
Il libro si chiude però con un messaggio di speranza: in fondo, la storia ci ha insegnato che se noi sapiens siamo sopravvissuti a tutti gli altri generi è perché abbiamo quel quid in più che ci contraddistingue: una capacità straordinaria di trovare le strategie giuste per risolvere i problemi.
E allora vale davvero la pena intraprendere il viaggio che il volume ci propone, spaziare tra i continenti attraverso le pagine, perdersi nei dettagli di figure, terre e architetture antiche e lasciarsi avvolgere dal tepore dei colori caldi e densi di cui sono intrise.
Ma questo è un viaggio che non termina con l’ultima pagina, ma prosegue nel mondo reale e sarai anche tu, piccolo lettore e piccola lettrice, un giorno a scriverlo.
Noi umani
Storie, meraviglie e invenzioni delle antiche civiltà
Questo libro comincia con l'origine della nostra specie: da dove arriviamo, dove sono finiti gli uomini di Neandertal, e come mai gli Homo sapiens si sono diffusi in tutto il pianeta a partire dal loro luogo d'origine, l'Africa. Inizia proprio da qui un viaggio attraverso i sette continenti per conoscere i nostri antenati di tante culture diverse e il loro sorprendente ingegno. Dai Nubiani ai Nativi Americani, dagli Accadi agli antichi Egizi, i nostri predecessori ci hanno lasciato in eredità una serie incredibile di invenzioni, tecnologie e comportamenti, che oggi sono un patrimonio prezioso dell'umanità intera. Siete pronti a lasciarvi sorprendere dal passato?
Età di lettura: da 8 anni.
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Mi chiamo Giovanna e vivo in Puglia. Ho sempre avuto le idee molto chiare: a 8 anni sapevo già che avrei fatto l’archeologa. Per anni mi sono divisa tra gli scavi e montagne di mattoni, tegole e coppi. Chissà, forse sono fatta un po’ di argilla…
Poi, ho capito che dovevo raccontare l’archeologia ai bambini e dare un senso, una prospettiva al mio lavoro. E allora ho scoperto una cosa fondamentale: le storie sono l’unica cosa che ci lega al passato e al futuro e che nessuno potrà mai portarci via.
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