Caio e i suoi amici corrono scalmanati attraverso le strade affollate di Roma; le loro grida risuonano per i vicoli delle insulae e si tacciono solo quando arrivano nei pressi dell’horreum. Adesso bisogna fare silenzio e controllare bene che non ci siano guardie in giro; lo hanno fatto altre volte di scivolare dentro il magazzino da una finestrella che rimane sempre aperta per far circolare l’aria tra i mucchi di grano.
Uno dopo l’altro i bambini sguisciano dentro come gatti, lasciano che i loro occhi si abituino alla penombra dell’ambiente e poi, finalmente, …
Se volete sapere come finisce la birbata di queste piccole pesti, non vi resta che leggere una delle Piccole Storie di Roma antica di Stefano Bordiglioni (Einaudi Ragazzi, pp. 131, euro 9,50).
Attraverso le illustrazioni di Fabiano Fiorin il libro ci porta lungo le strade e nei cortili di una Roma popolata di bambini che giocano e crescono facendo esperienza dell’amicizia, della diversità, della paura e delle emozioni più varie legate alle vicende della vita quotidiana in cui si trovano coinvolti. Scopriamo così che anche allora a non tutte le bambine piacevano le bambole, ma c’era chi, come Elia o Flora, amava di più i giochi dei maschietti con le noci e la trottola.
Oppure che anche a quel tempo i bambini, come Settimio e i suoi amici si divertivano “a fare i grandi”, mettendo in scena un processo per un furto di fichi!
E poi le emozioni di Tito e Amulio, il cui duello viene interrotto da un incendio divampato in una insula, uno dei condomini dell’antichità.
Le storie raccontano anche l’origine di alcuni giochi che sono divenuti molto popolari come la tombola o, addirittura, il rugby, accorciando le distanze tra la nostra vita quotidiana e quella di oltre 2.000 anni fa.
In ognuna di esse l’autore costruisce uno scenario attraverso il quale spiegare ai piccoli alcuni aspetti significativi della vita nel mondo antico, come la frequenza degli incendi nei quartieri popolari o l’abitudine di recarsi alle terme, utilizzando anche i termini latini per indicare spazi e oggetti.
Una pagina dietro l’altra, ecco che ci sembrano del tutto familiari la sportula colpita con la palla da un gruppo di bambini o la pupa che Velia non vuole lasciare alla vigilia della sue nozze; eccoci ora entrare con Crispo in un calidarium o nell’umida oscurità di un horreum o partecipare con lo stesso entusiasmo di Decimo, un piccolo schiavo, ai Saturnalia.
In modo leggero e divertente, ma senza mai essere banali, le storie ricostruiscono, attraverso gli occhi dei bambini, una città fatta più di persone che di spazi e soprattutto un mondo di emozioni vissute con il cuore dei piccoli e di aspirazioni coltivate nel diventare grandi. “Essere bambino in quella grande città era stato bello, ma forse viverci come adulto lo sarebbe stato anche di più” pensa Crispo che va alle terme per la prima volta da solo.
Mentre Curio, dopo avere assistito alla sua prima naumachia, conclude dentro di sé che “il sangue di quegli uomini era come il suo e che la loro vita non doveva valere meno della sua. No, niente spade e niente guerra: lui avrebbe servito Roma in un altro modo. Magari sarebbe diventato un avvocato, o magari un giudice. O forse anche un poeta. Ma la violenza no, non era davvero per lui”.
Piccole storie di Roma antica
Chi ha inventato la tombola? Gli antichi Romani. Chi per primo faceva andare su e giù uno yo-yo? I bambini romani. Chi giocava infuocate partite di rugby? Sempre loro, i Romani. Una quantità di giochi e di abitudini è nata in quei tempi lontani ed è ancora viva ai nostri giorni e nelle nostre città moderne. Età di lettura: da 6 anni.
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Vivo a Siena, una città in cui è impossibile non essere circondati dalla storia. Non volevo fare l’archeologa fin da piccola, ma credo di averlo capito al momento giusto.
Ho legato il mio cuore a siti speciali in cui ho avuto e ho la fortuna di lavorare e sono un discreto topo di biblioteca. Ma una delle cose che preferisco fare è condividere le storie che leggo nella terra con i bambini: occhi trasparenti e domande spontanee mettono a nudo l’archeologia e non ammettono risposte vaghe!
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