Guest post

Le attività archeologiche al Museum Of London

Il guest post di questa settimana è a firma di Clyo Parecchini, illustratrice torinese trasferitasi a Londra, dove, tra le altre cose è anche volontaria presso il Museum of London. Qui si occupa in particolar modo di attività con i bambini ed è proprio di questa sua esperienza che ha voluto parlarci. Le foto – così come i disegni, ovviamente – sono tutte tratte dal suo blog che potete leggere qui (per una più veloce individuazione dei post con particolare riferimento al suo lavoro al Museo potete andate qui). Buona lettura e un grazie a Clyo!


Quando mi chiedono il nome del museo in cui faccio volontariato rispondo “il Museum of London” e di solito la domanda successiva è: “Sì, ma come si chiama esattamente?”. So che non è uno tra i più conosciuti musei del Regno Unito, soprattutto per i turisti italiani, ma il Museum of London (si chiama proprio così!) ha ben tre sedi nella capitale, tra cui l’Archivio Archeologico più grande del mondo, ed è uno dei musei più importanti per capire la storia di Londra.

Io ho iniziato due anni fa a fare volontariato proprio all’archivio archeologico: sono una “Families and Schools volunteer”, ovvero mi occupo delle attività dedicate alle famiglie e alle classi primarie.

Non sono un’archeologa, faccio l’illustratrice freelance, ma ho scelto di fare volontariato all’archivio perché mi piace scoprire la storia del posto in cui vivo, mi diverte lavorare con i bambini e volevo migliorare il mio inglese (scarsissimo all’inizio).

Prima di iniziare le attività vere e proprie a contatto con il pubblico e i bambini, ho fatto un breve corso per imparare a maneggiare i reperti dell’archivio, saperli identificare, impacchettarli ed etichettarli correttamente. Nello specifico ci siamo soffermati maggiormente sugli oggetti e i periodi storici che sarebbero stati trattati durante le varie attività.

Il “ri-impacchettamento” dei reperti facente parte del training all’Archivio (disegno di Clyo).

Principalmente con le classi che visitano l’archivio si fanno tre tipi di sessioni, basate sull’argomento storico che la classe sta trattando durante quel quadrimestre.

In Inghilterra l’insegnamento della storia funziona in modo un po’ diverso che in Italia: si hanno degli argomenti stabiliti dal curriculum scolastico che vanno approfonditi nell’arco degli anni, ma non necessariamente in ordine cronologico. Per le scuole primarie il curriculum di Storia prevede: La Preistoria, i Romani, e i Vichinghi, per questo le nostre sessioni vertono principalmente su questi tre periodi.

Ma come funziona esattamente una sessione in archivio?

Prima di tutto si introducono i concetti di  “Archeologia” e  “archeologo” e si spiega cos’è uno scavo archeologico paragonandolo ad una linea temporale che, anziché andare da sinistra a destra, va dall’alto verso il basso: più a fondo si scava, più le cose che si trovano sono antiche.

Un altro paragone è quello con i detective, non per niente invitiamo i bambini ad essere archeologi/detective per un giorno e  investigare sugli oggetti del passato.

E a questo punto arrivano i reperti!

Dopo aver diviso la classe (solitamente 30 bambini) in gruppetti di 5-7 bambini, assegnamo ad ogni gruppo un tavolo con diversi oggetti, facendo poi ruotare i gruppi da un tavolo all’altro.

Gli oggetti sono spesso reperti originali o in alcuni casi repliche, i bambini vengono invitati a toccarli e maneggiarli con cura osservando attentamente le caratteristiche di ognuno per poter fare delle ipotesi sul loro utilizzo. Ad esempio durante la sessione romana presentiamo loro diversi frammenti di vasi e cocci e cerchiamo di capire, attraverso il colore, le decorazioni, la forma e il peso se si tratta di un manico d’anfora,  o di un fine boccale da vino, oppure di un mortaio per macinare erbe e spezie. Discutiamo anche lo stato sociale della persona che utilizzava quell’oggetto e del sito in cui è stato ritrovato e a fine giornata traiamo le conclusioni sul sito da cui provengono i reperti.

Alcuni reperti all’interno dell’Archivio di Londra

Personalmente ho scoperto tanti oggetti della Londra passata che per gli inglesi sono abbastanza comuni, ma che per noi in Italia sono quasi sconosciuti, come le clay pipe (pipe di creta) che dal Diciassettesimo secolo in poi furono usate per fumare tabacco, spesso confezionate come monouso e buttate una volta finito il tabacco: se ne trovano tantissime sulle rive del Tamigi o nei giardini sul retro delle case antiche. Oppure l’utilizzo del “jet” (giaietto in italiano): una pietra nera con la quale si ricavavano preziosi monili romani, che ha più o meno la stessa valenza degli oggetti in ambra che si trovano in Italia, ma da noi è molto meno conosciuta.

Laddove scarseggiano i reperti adatti ad essere maneggiati dai bambini, perché semplicemente più rari o più fragili e/o poco sicuri, si utilizzano delle repliche.

Nella sessione sulla Preistoria si hanno intenzionalmente meno reperti originali per lasciare spazio all’ archeologia sperimentale: si replicano le decorazioni dei vasi del Neolitico fatte con le dita su creta auto-indurente, si frantumano i semi di grano con una macina in pietra, si parla degli animali addomesticati e non, e dei prodotti che ne possiamo ricavare, mostrando pezzi di cuoio, ossa, conchiglie, lana ecc..

Ci sono poi altre attività che replicano lo scavo archeologico utilizzando dei grossi contenitori pieni di sabbia artificiale in cui nascondiamo i reperti pronti per essere trovati e discussi all’interno dei gruppi.

Nella stagione estiva ho avuto modo di partecipare anche ad attività fuori dal Museo, in  un sito archeologico nella cintura di Londra, area di interesse per una fattoria di epoca Tudor: in questo caso ai bambini venivano assegnate vere e proprie aree di scavo. I reperti trovati venivano poi lavati dai bambini stessi e per ognuno si cercava di dare una identificazione paragonandolo ad altri oggetti portati dall’archivio.

L’area di scavo allestita in attesa dell’arrivo dei piccoli archeologi nel sito di Headstone Manor.

L’attività di scavo  è stata svolta anche all’interno di un centro commerciale: con i soliti cassoni pieni di sabbia finta e reperti veri si è cercato di coinvolgere le famiglie per sponsorizzare e far conoscere le attività del Museo ad un pubblico sempre più ampio.

Oltre alle sessioni all’archivio archeologico, recentemente ho iniziato ad accogliere le scuole che visitano la sede principale del Museum of London: in questo caso mi occupo di accompagnare le classi nelle varie gallerie del museo per fare assistere i bambini a workshop ed attività svolte con gli attori in costume che impersonano vari personaggi storici.

Ci anche sono workshop specifici per classi con problemi di apprendimento e/o bambini con handicap, in questo caso si punta molto sull’aspetto sensoriale: si parla di profumi usati dai Romani, tessuti e oggetti diversi ancora una volta tutti da esplorare attraverso il tatto, olfatto, udito. In genere sono attività molto interessanti e creative e si svolgono in aree più calme del centro didattico all’interno del Museo.

Vetrina del Museum of London con contenitori per unguenti e strigili illustrata durante il laboratorio sui profumi d’epoca romana.

Mi piace molto l’approccio di utilizzare sempre o quasi oggetti autentici per interessare il pubblico e creare una connessione concreta con il passato. E’ un modo per rendere il museo a portata di tutti, raccontare e spiegare la Storia in modo simpatico, ma soprattutto attivo da parte del visitatore che può osservare e capire gli oggetti dal vivo e non solo dietro una teca.

Credo di avervi raccontato tutto, io mi diverto un sacco e ho imparato tanto da questo lavoro, spero di aver interessato anche voi e magari avervi ispirato qualche nuova attività.

Comments (1)

  1. Mi ha affascinato l’arte di Celina Elmi- l’ ho scoperto via ‘UNA-PAROLA-AL-GIORNO’, attraverso le sue belle illustrazioni. Complimenti ed auguri per molti anni della sua attività artistica! Molto di capello per le sue attività con i bambini!!! Cordialmente, Den (cittadino Croato e Canadese, ma finora piuttosto ‘italianato’… )

Comment here