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#EtruschiBologna: intervista ad Anna Dore, responsabile dei servizi educativi

Fino al prossimo 24 maggio 2020 sarà possibile visitare presso il Museo Civico Archeologico di Bologna: ETRUSCHI. Viaggio nelle terre dei Rasna, una mostra promossa e progettata dall’Istituzione Bologna Musei, in collaborazione con la Cattedra di Etruscologia e Archeologia Italica dell’Alma Mater Studiorum Università di Bologna, realizzata da Electa e posta sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana

Sull’ambizioso progetto espositivo – che intende condurre il visitatore alla scoperta delle terre dei ‘Rasna’, come gli Etruschi chiamavano sé stessi – avrò modo di parlarvi presto. Lunedì 20 gennaio, infatti, invitata da Electa, sarò al museo di Bologna per visitare la mostra e provare a coglierne gli aspetti, i temi, gli oggetti, gli spunti che potrebbero, in particolare, catturare l’attenzione di un bambino/a e farlo appassionare alla storia di questa incredibile civiltà. L’invito, pertanto, è a seguirci il giorno 20 gennaio sui canali social di Archeokids (instagram, facebook e twitter), per fare, assieme a me, un viaggio esplorativo alla scoperta degli Etruschi. A seguire verrà pubblicato qui sul blog il resoconto dettagliato del blogtour. 

Intanto, per le famiglie con bambini che intendono a breve visitare la mostra, vi segnalo che l’offerta didattica ideata dal Museo per l’occasione, declinata in relazione alle diverse fasce d’età e alle esigenze o preferenze degli utenti, è assai ricca e propone oltre alle tradizionali visite guidate, anche visite animate, che stimolano la partecipazione dei più piccoli con quiz, giochi e letture, e laboratori didattici finalizzati alla rielaborazione in chiave ludica di alcuni aspetti peculiari della civiltà etrusca.

Museo Civico Archeologico Bologna. Vista dell’entrata del museo. (Fonte: Wikipedia)

Per scoprire meglio come è nato il progetto didattico associato alla mostra e quali sono le sue finalità e i suoi punti di forza, ho posto alcune domande in merito alla responsabile dei servizi educativi del Museo bolognese: la dott.ssa Anna Dore. Le sue parole mi saranno senza alcun dubbio utili nel provare a visitare la mostra con gli occhi di una bambina, meravigliandomi e lasciandomi sorprendere da quegli oggetti o dettagli che spesso sfuggono alla vista distratta degli adulti.
Buona lettura!

Attività didattica al Museo Civico Archeologico di Bologna. (Fonte: sito web del museo)
L’offerta didattica del Museo legata alla mostra sugli Etruschi è estremamente ricca e articolata, con attività pensate per un’utenza che spazia dai 4 ai 15 anni e oltre. Può illustrarci il lavoro di progettazione che una tale offerta presuppone? Quali sono le figure professionali che hanno ideato un tale progetto didattico?

Per la mostra “Etruschi. Viaggio nelle terre dei Rasna” l’offerta didattica è stata progettata dal concessionario della mostra, Mondadori Electa, che si è avvalso della professionalità di Aster Archeologia, Storia e territorio srl. La proposta è stata poi sottoposta alla supervisione scientifica dei servizi educativi del Museo Civico Archeologico e al confronto con i curatori. Le persone che hanno ideato il progetto sono archeologi con grande esperienza nella mediazione museale e nella didattica dell’archeologia per le scuole.

Come per ogni intervento di mediazione culturale, l’elemento fondamentale è una buona sinergia fra i responsabili scientifici e i responsabili della progettazione didattica. In base a questa e all’approfondita conoscenza del progetto scientifico da parte dei mediatori, è possibile identificare gli approcci tematici e metodologici più utili per le diverse fasce di pubblico.

Tra le modalità di accesso alla mostra previste per ogni tipo di utenza, vi è anche quella della visita animata. Qual è l’approccio adottato in questo tipo di visita che la rende più interessante e coinvolgente rispetto ad una comune visita guidata?

Le visite animate prevedono un momento dedicato alla visita ai materiali esposti in mostra, selezionati secondo il tema proposto, accompagnato o concluso da un’attività ludica, attraverso la quale stimolare i ragazzi, con il gioco e la verifica, a misurare lo stato delle proprie conoscenze.

Quali sono, a suo parere, gli elementi della cultura etrusca che possono risultare maggiormente utili ai bambini e ai ragazzi per una riflessione sul mondo odierno?

Fra i temi che sottendono il percorso espositivo ha un notevole peso quello del rapporto con le culture altre, della mobilità delle persone, dei reciproci influssi delle culture, tema estremamente attuale, che i ragazzi vivono anche nella loro quotidianità. Un altro aspetto è quello del rapporto con il territorio e il paesaggio.

Il percorso espositivo dedicato agli Etruschi raccoglie circa 1400 oggetti provenienti da più di 60 musei, italiani e non. Quali sono i reperti che, presumibilmente, attireranno più di altri l’attenzione dei bambini e dei ragazzi, soprattutto i più piccoli?

La scelta del comitato scientifico della mostra è stata quella di non privilegiare i capolavori, quanto un tessuto armonico e robusto di contesti e oggetti capaci di raccontare i diversi aspetti di un popolo; credo quindi che gli approcci saranno anche molto personali, guidati dalle singole curiosità e propensioni. Sicuramente di grande effetto i volti di persone, divinità, esseri fantastici, come l’Acheoloo che della mostra è il simbolo. Ma forse qualcuno sarà attratto dai grandi elmi dei primi guerrieri etruschi, o elementi meno appariscenti, come le piccole bambole offerte alla divinità in un santuario di Capua.

La mostra ETRUSCHI. Viaggio nelle terre dei Rasna, promossa e progettata dall’Istituzione Bologna Musei, in collaborazione con la Cattedra di Etruscologia e Archeologia Italica dell’Alma Mater Studiorum Università di Bologna, realizzata da Electa e posta sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, sarà visitabile fino al prossimo 24 maggio 2020 presso il Museo Civico Archeologico di Bologna. 
Info: www.etruschibologna.it/

 

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