Entro nell’ufficio della dott.ssa Ilaria Venanzoni e mentre aspetto che finisca una telefonata penso: “Perché quando io ero piccolo non ho mai frequentato una scuola estiva di archeologia?”
Ma, in fondo, che cos’è di preciso una scuola estiva di archeologia? Non basta studiare italiano, storia e matematica a scuola, ora pure archeologia… Ma questi bambini di oggi avranno davvero voglia ora che la scuola è finita?”
“2-3 ore al giorno al Museo archeologico anche ora che la scuola è finita? Guarda, i bambini le trascorrono volentieri se si divertono a fare cose nuove e interessanti”. Dalle parole di Ilaria Venanzoni, direttrice del Museo statale archeologico di Arcevia, si percepisce l’entusiasmo per la Scuola Estiva di Archeologia appena conclusa.
Arcevia è un piccolo centro (circa 5000 abitanti) in provincia di Ancona dove, nel 1996, è stato inaugurato questo museo nei locali restaurati del chiostro di S. Francesco. Vi sono esposti oggetti provenienti dal territorio comunale, dalla preistoria fino alle soglie dell’età romana: i siti più conosciuti sono il villaggio dell’età del rame di Conelle e la necropoli gallica di Montefortino.
“Quella di quest’anno è stata la seconda edizione della Scuola, nata nel 2014 da una proposta del Comune. I bambini hanno l’opportunità di partecipare a una colonia marina ma le settimane di giugno successive alla fine della scuola erano scoperte così, in quanto istituzione culturale del paese, il Comune ha pensato di coinvolgerci per questa scuola e noi siamo molto contenti di questo.”
Quali sono i compiti del Comune e quali quelli del Museo nell’organizzazione delle attività?
Siamo ben organizzati! Il Comune paga i materiali e tiene le fila per l’iscrizione mentre il personale del Museo cura in prima persona le attività che si fanno per questa scuola.
A quale fasce di età si rivolge la scuola e com’è organizzata, io potrei iscrivermi?
No tu no, sei troppo grande e sei di Arcevia. La scuola si rivolge ai bambini delle classi terza, quarta e quinta della scuola primaria, per cui abbiamo moltissime adesioni, e ai ragazzi delle classi prima e seconda della secondaria inferiore (la terza ha l’esame!) e si articola in due turni da cinque giorni ciascuno: un turno è dedicato ai bambini della primaria, il secondo a quelli più grandi. Abbiamo avuto richieste anche da scuole di altri comuni e ovviamente le abbiamo accolte.
Che cosa si fa in una scuola di archeologia? Le attività sono differenziate?
Sì, adattiamo le varie attività a seconda dei bambini a cui vengono proposte. Si va da laboratori classici come la simulazione di scavo, la manipolazione dell’argilla fino alla realizzazione di un arco con gli strumenti in selce e ad approfondimenti che prendono spunto dalle esposizioni temporanee nel Museo. Ad esempio, lo scorso anno, il tema era quello dell’alimentazione mentre nei giorni scorsi i bambini hanno esplorato il mondo funerario antico, sfruttando la presenza di tre stele provenienti dalla necropoli della città romana di Suasa, al Museo fino a fine mese.
Il Museo propone attività didattiche anche durante il resto dell’anno?
Certamente. Anche queste attività sono svolte dal personale, sia durante l’orario scolastico che con eventi dedicati. La cosa importante è differenziare l’offerta della Scuola Estiva, visto che lo zoccolo duro dei ragazzi, in un centro piccolo come Arcevia, è sempre lo stesso.
Ho visto dalla vostra pagina Facebook che organizzate anche gite.
In una Scuola Estiva le gite non possono proprio mancare! Anche queste abbiamo cercato di differenziarle rispetto allo scorso anno, visitando i siti più vicini ad Arcevia. Nel 2014 il sito preistorico di Conelle e quello dell’età del bronzo di Monte Croce Guardia, quest’anno Suasa con la Domus dei Coiedii e la Madonna del Piano di Corinaldo.
Un pensiero conclusivo su quest’esperienza.
Visto l’entusiasmo con cui i bambini partecipano a questa iniziativa, l’esperienza è sicuramente positiva. E’ un modo molto efficace per far conoscere il Museo nel paese e, attraverso i più piccoli, portare anche gli adulti a interessarsi. La funzione sociale dell’archeologia in queste occasioni è evidente. L’obiettivo per il prossimo anno potrebbe essere quello di allargare la partecipazione ad altre scuole dei paesi limitrofi.
Bello, così magari potrò partecipare anche io!!!
Nooo, tu sei troppo grande!
Uff… allora alla prossima e in bocca al lupo per le vostre attività!
Crepi e grazie ad Archeokids!
C’era una volta un bambino di nome Francesco che, dopo aver trascorso infanzia e adolescenza visitando siti greci e romani nel Mediterraneo, sa che diventerà archeologo. Si iscrive all’università di Siena convinto di studiare le antichità classiche ma ben presto capisce non c’è cosa più bella di condividere e vivere l’archeologia e le sue storie con tutti, bambini compresi. E continua a farlo anche dopo aver terminato il suo dottorato in archeologia pubblica.
Comment here