Facciamo finta che tutta la storia della Terra possa essere riassunta in un solo anno.
È il 17 febbraio, compaiono le prime forme di vita, si tratta di semplici batteri. Il 23 novembre è la volta degli invertebrati, il 2 dicembre alcune creature strisciano sulla terraferma, mentre il 7 dicembre tocca ai rettili. Bisogna attendere il 13 dicembre perché i dinosauri facciano la loro comparsa, 230 milioni di anni fa. Una toccata e fuga, secondo questa scala di riferimento, sì perché la loro presenza sulla Terra, prima della loro estinzione di massa, dura solo una settimana.
I primati, le scimmie, ovvero i nostri diretti predecessori, arrivano il 26 dicembre. L’Homo Sapiens, quasi allo scadere della mezzanotte, 300.000 anni fa, e una manciata di minuti dopo l’inizio del nuovo anno è già pronto a lasciare l’Africa nordorientale e a diffondersi nella penisola arabica e in tutto il mondo.
La migrazione dell’Homo Sapiens dall’Africa verso il resto del pianeta può essere considerata l’inizio della grande storia dell’umanità, il principio di uno straordinario viaggio evolutivo durato millenni che lo scrittore svedese Bengt-Erik Engholm ha provato a riassumere, in poco più di un centinaio di pagine, nel libro “Da scimmia a Sapiens. Breve storia dell’umanità”, illustrato da Jonna Bjornstjerna e pubblicato dalla casa editrice La Nuova Frontiera junior.
Ben lungi dal volere confezionare un volume enciclopedico sulla storia delle grandi civiltà del passato, infarcito di nomi e date da ricordare, l’autore si propone piuttosto di offrire al giovane lettore (età consigliata: dai 9-10 anni in su) delle chiavi di lettura che lo aiutino a comprendere autonomamente i fenomeni che hanno determinato quei passaggi cruciali o rivoluzionari nello sviluppo umano, nel corso dei millenni.
Tre sono i momenti culminanti su cui, in particolare, viene posta attenzione e attorno ai quali sono costruite le tre parti in cui è articolato il volume: la rivoluzione cognitiva, la nascita dell’agricoltura, le grandi scoperte scientifiche.
La prospettiva esterna o oggettiva secondo la quale vengono abitualmente narrati i fatti in un libro di storia o spiegati i fenomeni in un testo di divulgazione viene, in questo volume, ribaltata, nella misura in cui è come se il lettore fosse invitato ad “entrare” nella testa dell’Homo Sapiens, scrutarne i meccanismi, le articolazioni dei pensieri primitivi, le radici dei ragionamenti primordiali, capire in che modo quest’uomo è arrivato a capire che gli oggetti di argilla si potevano cuocere per renderli duri o che i semi di frumento potevano essere coltivati o gli animali allevati o un attrezzo costruito.
“Molto prima che qualcuno iniziasse a coltivarlo, il frumento cresceva spontaneo e lo si raccoglieva quando era maturo: per farlo gli uomini si fermavano per un certo periodo in un posto…. Quando portavano con sé tutto il frumento che riuscivano a trasportare per rimpinguare le proprie scorte, un po’ di semi cadevano al suolo. L’anno successivo vedevano che sulla strada che conduceva al loro accampamento cresceva il frumento. Dev’essere stato fantastico quando hanno scoperto che erano stati loro a seminalo. Fu così che ebbe inizio l’agricoltura”.
Procedendo nella lettura, e dunque ripercorrendo a grandi tappe il percorso evolutivo dell’umanità, si può intuire in che modo si è passati da una forma di pensiero semplice e primitivo ad una via via sempre più complessa, capace in quanto tale di concepire l’idea di futuro, di capitale, di sviluppo, di conquista, di potere, ma anche di generare piani diabolici di oppressione e sfruttamento di popoli, soprusi, violenze, sopraffazioni.
Nonostante la densità e complessità storica e concettuale delle tematiche affrontate, l’autore riesce ugualmente, grazie ad uno stile ironico e leggero, a costruire una prosa piacevole che incalza e agevola la lettura e stimola la riflessione. I fumetti e le illustrazioni, altrettanto umoristiche che corredano le pagine, contribuiscono a dare valore al libro, facendone uno strumento imprescindibile non tanto per studiare la Storia in sé, quanto per interrogarsi sul ruolo che l’uomo e la mente umana hanno avuto nel corso delle epoche storiche.
E se è vero come è vero che l’evoluzione è tutt’altro che conclusa e che noi siamo Sapiens, come ci evolveremo nei prossimi decenni?
“Siamo diventati più intelligenti e abbiamo imparato a cooperare. Per questo non dovrebbe essere impossibile trovare soluzioni ai grossi problemi di oggi, con i conflitti che costringono le persone alla fuga e alla povertà, terribili pandemie e la più grande sfida davanti alla quale l’umanità si sia mai trovata: la distruzione dell’ambiente e la minaccia climatica.
Si può fare, se ci aiutiamo a vicenda. Perché siamo Sapiens”.
Da scimmia a Sapiens
Breve storia dell'umanità
Com’è successo che tu e io siamo diventati ciò che siamo? Il percorso che ci ha portato dall’essere ominidi che si arrampicavano sugli alberi e scorrazzavano a quattro zampe a uomini in grado di costruire il primo robot è stato davvero molto lungo. Come ha fatto la società a diventare come la vediamo oggi? Quali fondamentali scoperte e invenzioni siamo stati così intelligenti da fare nel corso dei secoli? Ne sono passati davvero tanti da quando qualcuno si è bruciato per la prima volta con il fuoco o si è tagliato un dito con il primo coltello. La storia dell'umanità è qui raccontata in una carrellata veloce e divertente da Bengt-Erik Engholm e illustrata con ironia da Jonna Björnstjerna.
Età di lettura: da 10 anni.
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Mi chiamo Giovanna e vivo in Puglia. Ho sempre avuto le idee molto chiare: a 8 anni sapevo già che avrei fatto l’archeologa. Per anni mi sono divisa tra gli scavi e montagne di mattoni, tegole e coppi. Chissà, forse sono fatta un po’ di argilla…
Poi, ho capito che dovevo raccontare l’archeologia ai bambini e dare un senso, una prospettiva al mio lavoro. E allora ho scoperto una cosa fondamentale: le storie sono l’unica cosa che ci lega al passato e al futuro e che nessuno potrà mai portarci via.
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