A completamento di un progetto per i miei alunni di Scuola d’Infanzia di 4 anni, ho coordinato e organizzato un intervento online con Elisabetta Giorgi e Francesco Ripanti. Abbiamo parlato di “Scava con ArcheoKids, il manuale del giovane archeologo” e delle attività svolte dai bambini e ispirate dalla lettura del manuale.
Accolti da una mia alunna con un entusiasta “Saluete (salvēte)! Ego sum puella!”, appreso durante l’alfabetizzazione latina ludica in aula e per incoraggiamento dei genitori, la classe ha mostrato in diretta la riproduzione dell’anfiteatro romano dell’antica Roselle, con il dettaglio della rete rossa accanto alla scritta “area di scavo” e i muri in opus reticolatum. La curiosa forma dell’anfiteatro romano ha infatti lasciato traccia vivida nella mente dei giovanissimi archeologi, poiché hanno intravisto in essa, dalle “mappe” e dai plastici riprodotti in aula, un occhio semiaperto che li ha incuriositi e appassionati. La scoperta della topographìa è stato uno step importante dell’intero percorso: i bambini hanno potuto realizzare le riproduzioni tridimensionali, adottando come “strumentazione” scientifica passi, altezza, occhi e cuore di ognuno di loro. Il risultato è stato un mix di verosimiglianza e creatività colorata.
L’attività didattica ricollegata a Scava con ArcheoKids ha previsto anche momenti di scavo in aula, rintracciando tramite una piccola trowel, strani oggetti e “coccini” di argilla plasmata sotto un cumulo di terra e sabbia disposta su un tavolino, in linea con i princìpi metodologici di ispirazione montessoriana. La piccola “zona di scavo” è stata segmentata a forma di reticolato e poi è stata scavata secondo i livelli stratigrafici suggeriti dalle tecniche archeologiche, con elevato gradimento da parte di tutti i partecipanti.
Anche la conoscenza di strani simboli grafici, ha attirato la loro attenzione: oltre ad una primissima alfabetizzazione in lingua latina, in sezione abbiamo lavorato anche alla trascrizione e alla riproduzione dell’alfabeto etrusco, tramite schede di pregrafismo, con grande soddisfazione generale. Infine, nel corso dei mesi addietro, abbiamo realizzato persino dei piccolissimi oggetti riproducenti vasellame in “bucchero” nero, l’impasto inventato e usato dagli antichi etruschi. Su di essi, ogni piccolo archeologo in erba ha effettuato delle incisioni: le classiche “roselline”, molto in voga anche presso gli antichi abitanti di Roselle.
L’intero laboratorio annuale ispirato al manuale degli archeologi-scrittori ha riscontrato l’interesse e la collaborazione fattiva delle famiglie dei miei alunni. Molti di loro si stanno interessando per portare autonomamente i bambini a visitare l’area di scavo di Roselle, vicino Grosseto, e il Museo MAAM. L’incontro con gli autori in collegamento si è concluso in compagnia di un simpatico Nano Pensatore loro amico, un tipetto talvolta permaloso e dispettoso, al quale i bambini hanno inviato cori di valē e molti baci.
Originaria di Montagnareale, nelle vicinanze del sito greco di Tìndari, in Sicilia, madre di tre ragazzi, scrittrice e giornalista, lavora nella Scuola d’Infanzia come maestra da oltre venti anni e attualmente svolge anche la funzione di Referente Comunicazioni presso il proprio Istituto Comprensivo. Si interessa agli studi sui Beni Culturali e l’Archeologia, redigendo articoli a tema per riviste dell’area grossetana.
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