“Non ci sono dubbi: Cartagine, da qualsiasi parte la si guardi, è il più bel posto del Mediterraneo. O del mondo, che è come dire la stessa cosa. E di sicuro lo è in una bella giornata, quando il dolce sole diprimavera ti scalda il viso e un vento fresco che sa di mare tiarriva fin dentro i polmoni”.
Chi potrebbe essere l’autore di questi pensieri? Ovviamente, si tratta del protagonista del libro che recensiamo questa settimana, “Annibale – Il Cartaginese che sfidò Roma”, dell’archeologa Federica Grilli (Gruppo Editoriale Raffaello, Collana “I grandi della storia”, 150 pagine).
È proprio il grande generale cartaginese, all’inizio del libro ancora bambino, che ci introduce a quella che è la sua patria, Cartagine, con un episodio di vita quotidiana che si svolge all’interno della città.
È solo l’inizio della grande avventura di uno di quei grandi personaggi della storia con la S maiuscola; è uno di quei libri il cui compito, oltre quello di farci conoscere un personaggio storico famoso, è di trascinare il giovane lettore nel mondo antico, coinvolgendolo e stimolarlo a volerne sapere di più.
Federica Grilli fa questo, portandoci attraverso capitoli avvincenti, fluide descrizioni e personaggi ben delineati a seguire la vicenda umana di Annibale, oltre che quella storica. Pagina dopo pagina, mi sono appassionato come succedeva sempre da bambino alla sua marcia sulle Alpi, ho esultato con lui per le vittorie al Trebbia, al Ticino e al Trasimeno, ho assistito stupito al trionfo di Canne e alla snervante permanenza in Italia fino alla sconfitta di Zama.
Ma oltre alle vittorie e alla sua incredibile marcia, sono le relazioni umane che stringono il bambino intorno al personaggio di Annibale. Il legame istintivo con l’elefante Surus, che lo lasciò giunto allo stremo delle forze nella valle dell’Arno; la forte intesa con i fratelli Asdrubale e Magone, morti anche loro per via della guerra; l’ultimo saluto con il servo Naravas, poco prima della battaglia di Zama. Tutti questi episodi ci raccontano del grande generale che però, alla fine, rimane solo contro il grande nemico della sua vita, Roma, che non è riuscito a sconfiggere definitivamente e che è ormai sotto casa. Il nemico contro il quale si è battuto tutta la vita, che gli ha portato via tutti gli affetti.
“Nessuno osò richiamarlo, tutti lo guardarono increduli allontanarsi così. Dopo un minuto era già diventato un puntino in lontananza.”
Le illustrazioni a colori forti di Mauro Marchesi aiutano il lettore a immaginare il lungo viaggio di Annibale e a immergersi nei luoghi della sua storia.
Merita una menzione anche la sezione finale “A tu per tu con il Cartaginese che sfidò Roma”, dove una serie di approfondimenti contribuisce a inserire il personaggio nel contesto storico e a conoscere il fascino che ha mantenuto nel corso dei secoli.
La facilità con la quale il racconto della vita di un grande personaggio ci fa appassionare alla storia antica resta tutt’oggi intatta, anche se non si è più bambini. Questo “Annibale” di Federica Grilli si mantiene su questa linea, come uno di quei libri da leggere la sera in compagnia di un bambino, prima di andare a dormire.
Annibale. Il Cartaginese che sfidò Roma
Annibale ha soltanto nove anni quando la sua vita spensierata a Cartagine, sulla costa africana, è infranta bruscamente: lascerà la patria, la mamma e i fratelli per seguire il padre in Spagna e aiutarlo nella sua grande e incredibile impresa contro i Romani. Un racconto avventuroso, pieno di emozione e di colpi di scena, attraverso cui scoprire un personaggio unico nella storia antica, dotato di genialità in battaglia, ma anche di profonda umanità e di rispetto per il nemico. Età di lettura: dai 9 anni.
Aggiungi il libro al tuo scaffale!
Se acquisti il libro cliccando sul pulsante qui sotto aiuterai a sostenere il nostro lavoro. Riceveremo una commissione da Amazon che non inciderà sul prezzo di vendita.
C’era una volta un bambino di nome Francesco che, dopo aver trascorso infanzia e adolescenza visitando siti greci e romani nel Mediterraneo, sa che diventerà archeologo. Si iscrive all’università di Siena convinto di studiare le antichità classiche ma ben presto capisce non c’è cosa più bella di condividere e vivere l’archeologia e le sue storie con tutti, bambini compresi. E continua a farlo anche dopo aver terminato il suo dottorato in archeologia pubblica.
Comment here