Letizia fa luce. Luce su bambini nati, nati eccome, seppure a vite vietate, impedite, negate e, a partire da quel primo momento buio, li prende in braccio, poi per mano, fino al momento di lasciarli andare, capaci. Capaci di dar vita, la loro. E li chiama per nome, bambini e bambine. E fa posto alle loro storie, racconta vite.L’idea della mostra è nata in modo del tutto casuale. Qualche tempo fa Letizia Galli ebbe modo di visitare a Firenze l’Istituto degli Innocenti, una struttura costruita nel Rinascimento – progettata dal più celebre architetto dell’epoca: Filippo Brunelleschi – e concepita per ospitare gli orfanelli, i bambini messi al mondo e subito dopo abbandonati, per necessità o per rifiuto da parte dei loro genitori. Fu in quell’occasione che si fece strada nella mente dell’artista l’idea di raccontare attraverso un libro la storia di Agata Smeralda, la prima bambina abbandonata nella “finestra ferrata” dell’istituto il 5 febbraio 1444, giorno di Sant’Agata. Dalle riflessioni successivamente maturate durante gli incontri tra Letizia Galli e la direttrice dell’Istituto, Alessandra Maggi, è scaturito poi un progetto ben più articolato confluito nella grande mostra “Storie di bambini”, in cui protagonisti sono appunto i bambini, sia quelli raccontati attraverso i disegni, sia i potenziali piccoli visitatori. La vicenda di Agata Smeralda viene narrata, in maniera del tutto immaginaria, da Letizia Galli nell’albo illustrato omonimo, edito da Franco Cosimo Panini. Una storia di abbandono, di rifiuto, di desiderio costante di evasione, ma anche di speranza e riscatto. La piccola Agata, agghindata con pizzi, ricami e nastri, abiti che ne denotano l’origine niente affatto umile, trascorre buona parte della sua infanzia e della sua adolescenza nell’istituto in cui viene abbandonata a Firenze, sola come tanti altri bambini e bambine lasciati al loro destino. Non ci sono carezze tra quelle mura, mani pronte ad asciugare le lacrime, braccia capaci di donare affetto e calore a sufficienza. Sono due le ragioni che tengono Agata aggrappata alla vita e capace, nonostante tutto, di sognare un futuro diverso, luminoso: il pensiero di Arrighetto, il bambino di giochi da cui viene brutalmente separata, e le storie di una signora vestita di rosso che di notte, quando tutti dormono, si manifesta agli occhi della bambina e racconta le sue fiabe. È una storia delicata e commovente quella di Agata Smeralda, che dimostra come la forza di volontà, l’immaginazione e i sogni possano a volte essere armi potenti con cui opporsi anche al destino più ingiusto e doloroso, fino a sovvertirne le sorti. E la poesia di cui è intriso il racconto trova il suo giusto contrappunto nelle tinte tenui e nelle atmosfere oniriche evocate dalle tavole illustrate e nei volti malinconici e indifesi delle figure dei bambini, mentre l’attenzione al senso della prospettiva e la riproduzione realistica degli ambienti tradiscono la formazione dell’autrice, laureata in architettura a Firenze. Letizia Galli è anche autrice di due libri illustrati, editi sempre da Franco Cosimo Panini, dedicati rispettivamente ad altri due bambini illustri: Michelangelo, Michelangelo, testi di Laura Fischetto, e Leonardo Da Vinci, Il segreto del sorriso di Monna Lisa. Due grandi artisti italiani, di cui viene raccontata l’infanzia e le progressive manifestazioni negli anni di quella genialità che li avrebbe resi, attraverso le loro opere, immortali. Alla mostra “Storie di bambini” è associata una ricca proposta di attività ludico-didattiche per scuole e famiglie, ma anche convegni, proiezioni cinematografiche, spettacoli teatrali e musicali, letture. E proprio presso l’Istituto Provinciale per l’infanzia Santa Maria della Pietà, sede della tappa veneziana della mostra, si terrà il 24 e il 25 marzo il Convegno Internazionale dal titolo “I bambini e l’arte. Immagini, messaggi e bellezza per crescere tra didattica museale, editoria e laboratori scolastici”, patrocinato dalla Bologna Children’s Book Fair. Molti i temi che verranno dibattuti nel corso delle due giornate di studio: la formazione come ricerca permanente, il ruolo dell’editoria e i casi virtuosi di musei, nazionali e internazionali, all’avanguardia per quel che concerne la didattica. Dopo Venezia, la mostra farà tappa a Milano e poi a Roma. Le storie dei bambini di ieri stanno viaggiando lungo tutta l’Italia per incontrare i bambini di oggi e ritrovarsi in quello spazio incantato, che tutti abbiamo vissuto ma di cui spesso non serbiamo memoria, che è l’infanzia.
Agata Smeralda
La storia di Agata Smeralda, la prima bambina lasciata in fasce allo Spedale degli Innocenti il 5 febbraio 1944, è immaginata da Letizia Galli. Attraverso i suoi disegni e le sue parole l'artista esplora il mondo dei bambini a cui la fortuna non ha sorriso, ma che hanno trovato da soli, contro ogni difficoltà, la forza di lottare e di affermarsi. Età di lettura: da 5 anni.
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Mi chiamo Giovanna e vivo in Puglia. Ho sempre avuto le idee molto chiare: a 8 anni sapevo già che avrei fatto l’archeologa. Per anni mi sono divisa tra gli scavi e montagne di mattoni, tegole e coppi. Chissà, forse sono fatta un po’ di argilla…
Poi, ho capito che dovevo raccontare l’archeologia ai bambini e dare un senso, una prospettiva al mio lavoro. E allora ho scoperto una cosa fondamentale: le storie sono l’unica cosa che ci lega al passato e al futuro e che nessuno potrà mai portarci via.
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