E dunque, eccoci qui, con l’ultimo post di questo secondo anno di Archeokids. Il caldo si sta facendo sentire e mi auguro che in questo momento siate immersi al fresco tra le onde del mare a godervi le meritate vacanze.
L’estate, si sa, è anche tempo di viaggi, di spostamenti da un luogo ad un altro, di tragitti più o meno lunghi per raggiungere posti nuovi. E se per una volta ci fosse invece consentito di muoverci da un tempo ad un altro? Ci avete mai pensato?
Costruire uno marchingegno, una macchina del tempo che ci permettesse di saltare a nostro piacimento tra le epoche, tornare indietro di qualche anno per cambiare il corso degli eventi o semplicemente rivivere un bel momento ormai lontano, è da sempre uno tra i sogni più comuni degli esseri umani.
A maggior ragione, se la tua passione è la Storia, anche solo pensare di poter vivere qualche ora completamente immersi in una realtà passata che si è solo potuta solo immaginare, è uno di quei desideri che non esiteresti a chiedere al genio della lampada. Scommetto che anche a voi è capitato più di una volta di pensare quanto sarebbe bello!
E se vi dicessi che c’è qualcuno che pur non avendo inventato nessuna macchina del tempo, ma solo affidandosi a tutte le fonti disponibili (scritte, archeologiche, etnografiche…) è riuscito a ridare vita a momenti ed eventi del passato anche molto diversi tra loro e lontani da noi?
Non ci credete? Allora allacciate la cintura ché si parte!
Andiamo in ordine cronologico e iniziamo questo viaggio con un tuffo nella Preistoria!
Già da qualche anno a Travo, un piccolo paese della provincia di Piacenza, esiste un bellissimo parco archeologico dove è stato ricostruito un villaggio neolitico di capanne di cui si sono ricreate – proprio a partire dai resti emersi dagli scavi – le strutture originali esattamente come dovevano apparire più di 8000 anni fa!
E se a quel punto le abitazioni e gli spazi interni alle capanne erano stati allestiti secondo tutti i crismi, perché non far sì che il villaggio potesse, almeno per un giorno, rivivere con i suoi antichi abitanti? “Preistorica 2016”, l’evento che (per il terzo anno) si è tenuto qualche settimana fa al parco, ha giocato proprio su questa incredibile possibilità: per un’intera giornata chiunque si fosse recato sul posto avrebbe potuto assistere alla vita tipica di una comunità neolitica lì stanziata millenni e millenni fa. I cosiddetti rievocatori si sono cimentati in varie attività con gli strumenti e le tecniche del tempo: dalla tessitura su telaio verticale, alla decorazione del corpo con colori naturali, passando per l’intreccio del salice, la lavorazione del corno e del cuoio, la levigatura dell’ascia, la scheggiatura della selce, la creazione di punte di lancia, fino alla cottura della ceramica in fossa e degli alimenti su ciottoli e alle pratiche agricole…
È tempo di ripartire!
Per la seconda tappa de nostro viaggio restiamo nel nord Italia ma ci spostiamo verso est fino ad arrivare in Friuli e precisamente ad Aquileia. Forse non lo sapete ma Aquileia è stata in passato una città che ha profondamente intrecciato il suo destino con quello di Roma; una città importantissima per l’Impero romano, un luogo di frontiera – con tutto quello che ciò implica – ieri come oggi; un luogo in cui la Storia ha trovato terreno fertile per molti dei suoi giri, lasciando tracce indelebili del suo passaggio.
Non c’è da stupirsi quindi se antichi e monumentali resti d’epoca romana – il Foro, il porto fluviale che la collegava a Grado (il suo naturale sbocco sulla laguna), il sepolcreto, diverse domus ancora sotto indagine – sono ben visibili nonché parte integrante del paesaggio urbano di quella che è oggi una piccola cittadina della provincia di Udine.
Camminare per Aquileia ti dà spesso l’impressione di trovarti in un enorme scavo a cielo aperto in cui la vita moderna resta talvolta una sbiadita sensazione sullo sfondo: uno scenario praticamente perfetto per la rievocazione di alcune delle vicende storiche che hanno fatto la Storia della città.
È di poche settimane fa la manifestazione “Tempora in Aquileia” che ha visto partecipare alla rievocazione ben 500 figuranti. Le tappe storiche così narrate hanno spaziato dall’arrivo dei Romani che nel 181 a.C. avendola scelta come avamposto contro i barbari decisero di fondare lì una colonia, ai conseguenti scontri con i locali popoli celtici, alla battaglia (con annessa ricostruzione dell’accampamento) che dieci anni più tardi vide l’esercito romano guidato da Gaio Cassio Longino fronteggiarsi con quello dei Carni e dei Taurisci.
Quest’anno, poi, un momento particolarmente suggestivo della tre giorni ha voluto raccontare e sottolineare le peculiarità marittimo-fluviali di Aquileia: una piccola imbarcazione (actuaria) è partita dal porto di Grado carica di merci e, risalendo il Natisone (l’antica Natissa o Natisa come ricordata tra gli altri da Plinio nella Naturalis Historia), è giunta fino al porticciolo allestito nell’attuale Piazza Garibaldi, al centro della città. In epoca antica, il suo percorso sarebbe invece terminato in uno degli approdi lungo le banchine del porto fluviale (oggi un percorso pedonale e ciclabile, parallelo alla via Iulia Augusta, ne costeggia i resti).
Bene, è giunto il momento di affrontare l’ultima tappa del nostro viaggio. Siete pronti per un salto nel Medioevo?
Stavolta lasciamo l’Italia e ci spostiamo in Francia, vicino a Treigny, in Borgogna. Si tratta a dire il vero di un progetto un po’ diverso da quelli che vi ho appena raccontato, perché questi signori sono impegnati da ben 19 anni a costruire un tipico castello medievale di XIII secolo con le tecniche, gli strumenti e i materiali (e dunque, i tempi) che venivano impiegati oltre mille anni fa! Incredibile vero?
Pensare che ogni singola pietra viene cavata, sbozzata e infine posata; ogni pezzo di legno è ricavato dal taglio degli alberi e dalla sua successiva lavorazione; la calce è prodotta a mano, gli strumenti forgiati in apposite fornaci in loco e così via, per ogni singolo elemento: un vero e proprio cantiere in diretta dal Medioevo a cui chiunque può richiedere di partecipare o di assistere! Una sorta di mix che potremmo definire a cavallo tra rievocazione storica e archeologia sperimentale. La realizzazione del castello di Guédelon prevede anche la costruzione di altri edifici tipici della società medievale quali la cappella, il villaggio, le officine. La conclusione della fortezza è prevista per il 2023!
Con questa tappa si conclude il nostro tour nel tempo.
Ho voluto accompagnarvi in questo viaggio alla scoperta di un modo insolito di vivere e far rivivere il passato, con esempi per certi aspetti anche molto lontani tra loro, perché potessero servirvi per regalarvi un’idea e un approccio diverso al concetto di Storia. Quando a scuola dobbiamo studiarla imparando date, avvenimenti e nomi di personaggi illustri, spesso non ne capiamo l’utilità, la troviamo noiosa, distante e senza appeal: una materia smorta che ci racconta di uomini morti da secoli che poco o nulla hanno a che fare con noi, con la nostra vita.
Assistere ad una rievocazione, magari prendervi parte attivamente, trasforma l’esperienza in conoscenza: pagine e pagine di Storia sono lì, vive, davanti ai tuoi occhi, le puoi toccare con mano. Puoi impastare l’argilla, toccare la lama di una spada, passare una giornata intera a sbozzare una pietra prima di poterla aggiungere al resto del muro che stai costruendo… I rievocatori sono cultori ed esperti delle materie di cui si occupano, lavorano duramente, ricercano, sperimentano, spesso nella vita fanno mestieri che poco hanno a che fare con l’antico, ma il loro contributo non si esaurisce di certo ad una mera valenza ludica o estetica. Tutt’altro!
Grazie a questo tipo d’approccio si determina da un lato una forte valenza divulgativa, partecipativa ed educativa che vale sia per i bambini che per gli adulti, dall’altro – in un’ottica da studiosi – si possono così testare in prima persona pratiche e azioni che ci siamo immaginati per il passato e renderci così realmente conto se le nostre ipotesi sull’agire degli uomini che ci hanno preceduto siano da convalidare o da rettificare.
A questo punto non vi resta che spulciare la rete alla ricerca dei diversi gruppi di rievocatori e seguire magari da vicino i prossimi eventi in programma. Noi ci impegneremo a darvene notizia sulla pagina, nel frattempo vi auguriamo di nuovo una buona estate e ci aggiorniamo a settembre con i post sul blog!
8 anni. Prima lezione di Storia. Una maestra speciale che m’incanta parlando della fine di Pompei e degli scavi che l’hanno riportata alla luce insieme alle storie dei suoi antichi abitanti. Quel giorno ho deciso che da grande avrei fatto l’archeologa.
E forse è per via di questo inizio che ancora mi trovo divisa tra la passione del fare ricerca sporcandomi le mani di terra e la consapevolezza che raccontare il nostro mestiere, soprattutto ai più piccoli, lo possa caricare di senso e di futuro.
Comment here